Vaccino Covid e investimenti immobiliari

Covid: gli Investimenti Immobiliari legati al piano vaccinale

Vaccino Covid e investimenti immobiliari

Quali sono le prospettive per gli investimenti immobiliari dopo l’anno segnato dal covid? Quando si assisterà alla completa ripresa degli investimenti, che nel 2020 sono calati del 30% in tutta l’Eurozona e del 25% a livello mondiale?

Secondo il report della società francese Preim, analizzato anche da Il Sole 24 ore, molto dipende dalla velocità con la quale i singoli Stati effettueranno la campagna vaccinale: se questa procederà a rilento, allora bisognerà aspettare fino al 2023. Vediamo nel dettaglio lo scenario di ogni singolo asset.

Residenziale e health care i settori meno colpiti dalla crisi

A livello europeo, il settore residenziale ha attirato un discreto volume di investimenti anche in piena pandemia: circa 55 miliardi, con un calo in media del 14% rispetto al 2019. All’interno di questo quadro ci sono paesi che hanno sofferto di più, come la Spagna (-74%), e altri che hanno retto meglio come la Francia (+2,4%), ma in linea generale ciò che spicca è il generalizzato aumento dei prezzi per gli immobili di alta qualitànelle principali città del continente.

Per quanto riguardal’healthcare, invece, anche se gli investimenti nel 2020 non hanno superato quota 7 miliardi, le prospettive future sono rosee, soprattutto alla luce dell’insufficienza di strutture emersa durante la pandemia. Buoni i rendimenti, che variano fra il 4,75% e il 6%.

Uffici: gli asset di qualità hanno retto

Il 2020 si è chiuso con un -34% a livello europeo, ma anche in questo caso non sono mancati investimenti immobiliari importanti negli asset di qualità e in posizione strategica durante il covid. Complice la Brexit e il conseguente scarso appeal di Londra, infatti, Parigi ha visto ben 17 miliardi di capitale investiti, seguita da Berlino e Francoforte con 10 miliardi complessivi.

Negozi e hotel i più danneggiati

Nessun dubbio sul fatto che il 2020 sia stato un anno molto difficile per il settore alberghiero e per il retail. Quest’ultimo, anche prima del Covid, era già stato messo in crisi dall’influenza sempre maggiore dell’e-commerce, che ha portato un costante calo degli investimenti negli ultimi 5 anni. Tuttavia gli esperti si aspettano che già nel 2021 i consumi si riprendano a livello europeo (ma più lentamente in Italia e Spagna).

Numeri molto negativi, infine, per gli hotel, che nel 2020 hanno visto calare gli investimenti addirittura del 65% e del 62% anche nel paese dove si sono concentrati i capitali, ovvero la Germania. È tuttavia proprio questo l’asset che potrebbe beneficiare maggiormente di una campagna vaccinale veloce ed efficiente, che garantirebbe una buona ripresa di investimenti già a partire da quest’anno.

Fonte: Immobiliare.it

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