

Secondo un’analisi dell’Istat, tra luglio e settembre 2020, le transazioni sono aumentate del 2,3% rispetto allo stesso periodo del 2019; nel Meridione si è registrata una crescita dell’8,9%. In calo il Centro (-1,6%), le Isole (-1,2%) e le città metropolitane (-0,7%). Quali novità emergono per il Mercato Immobiliare nel 2021?
Novità Mercato Immobiliare: gli effetti della pandemia
La pandemia di Covid-19 ha spinto gli italiani a ripensare alle proprie abitudini, al proprio stile di vita e anche ai propri spazi. Sicuramente, lo smart working ha avuto un forte impatto, spingendo molte persone a cercare nuove abitazioni. In tanti infatti, obbligati a stare a casa spesso anche per lavorare, hanno iniziato a dare più importanza alle metrature, alla presenza (o meno) di giardini e terrazze.
Ad accentuarsi è stata anche la preferenza verso i piccoli centri abitati, considerati più vivibili rispetto alle grandi città , in particolare al Sud.
L’Istat spiega che complessivamente, in confronto al terzo trimestre del 2019, tra luglio e settembre 2020 le transazioni sono salite del 2,3% nel comparto abitativo, mentre sono diminuite del 6,7% in quello economico e commerciale
I dati Regione per Regione
Nel terzo trimestre del 2020, il mercato immobiliare del Meridione ha avuto un incremento dell’8,9% rispetto allo stesso periodo del 2019.
Dopo il Sud, l’incremento nel settore abitativo riguarda principalmente i piccoli centri dell’intero Paese (+4,6%), il Nord-ovest (+2,8%) e il Nord-est (+1,5%). In calo risultano il Centro (-1,6%), le Isole (-1,2%) e le città metropolitane (-0,7%).
Il settore economico è invece risultato in calo su quasi tutto il territorio a eccezione del Sud. Nel terzo trimestre dello scorso anno sono quasi 187 mila le convenzioni notarili di compravendita registrate sommate alle altre convenzioni relative ad atti traslativi a titolo oneroso per l’acquisto di unità immobiliari.
Le compravendite sono aumentate del 48,4% rispetto al 2019 e dell’1,8% su base annua: un bilancio positivo nell’anno nero dell’economia. L’indice destagionalizzato delle compravendite, poi, è tornato a superare i valori medi del 2010.
Una crescita omogenea
Circa il 95% delle convenzioni stipulate (quindi la quasi totalità ) riguarda trasferimenti di proprietà di immobili ad uso abitativo, il 4,7% quelle a uso economico e soltanto lo 0,3% le convenzioni per uso speciale e multiproprietà .
La crescita registrata sul trimestre precedente (tra aprile e giugno 2020) aveva interessato tutto il territorio sia per il comparto abitativo (Sud +65,5%, Isole +61,6%, Nord-ovest +49,9%, Centro +43,0%, Nord-est +35,6%, totale Italia +48,3%) che per quello economico (Sud +61,0%, Nord-ovest +51,7%, Centro +51,4%, Isole +50,5%, Nord-est +30,8%, totale Italia +48,0%)
Vista la vivacità del mercato, sono aumentate anche le stipule per mutui, finanziamenti e altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare, mettendo a segno un rialzo del 16,8% rispetto al trimestre precedente anche se si registra un calo del 7,1% su base annua.
Queste convenzioni hanno registrato un aumento abbastanza omogeneo su tutto il territorio nazionale(Sud +24,9%, Nord-ovest +18,5%, Isole +17,7%, Centro +14,6% e Nord-est +12,3%) e una flessione su base annua (Isole -13,3%, Centro -11,3%, Sud -7,0%, Nord-ovest -6,0%, Nord-est -3,7%, città metropolitane -7,3% e piccoli centri -7,0%).
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