

Sul programma del Governo Draghi, che sta per nascere, non si sa ancora molto, tranne alcune anticipazioni emerse dagli incontri con i leader di partito. Cerchiamo di capire come potrebbe influenzare il Settore Immobiliare questo nuovo Governo.
Fiscalità Immobiliare
Un riferimento alla fiscalità immobiliare l’ha fatto il leader della Lega Matteo Salvini, a seguito del secondo incontro avuto con il Presidente incaricato. Ogni dichiarazione è da prendere con le pinze ma, riferendosi ai contenuti discussi nel colloquio, il senatore ha parlato di “impegno condiviso a nessuna nuova tassa, nessun aumento di tasse, nessuna patrimoniale, nessun aumento dell’Imu, nessuna tassazione sui risparmi”.
Se questo è davvero ciò che il professor Mario Draghi ha preannunciato, si potrebbe almeno confidare che per la proprietà immobiliare le cose non peggioreranno. Sempre a patto che non si arrivi all’aumento della tassazione sugli immobili attraverso un intervento sul catasto.
In realtà, l’imposizione tributaria sul mattone andrebbe ridotta, specie quella di tipo patrimoniale, arrivata con l’Imu alla cifra monstre di 22 miliardi di euro l’anno. Ciò ha causato gravi conseguenze, come il crollo dei valori degli immobili, la chiusura di imprese, la perdita di posti di lavoro ecc.
La situazione degli affitti
Ma anche l’affitto, con la sua fondamentale funzione economica e sociale, andrebbe guardato con grande attenzione. L’emergenza imporrebbe di non bloccare gli sfratti, agevolando però interventi di sostegno (a carico dello Stato) verso chi è in difficoltà. Guardando al futuro, il rilancio delle attività economiche può passare dall’estensione alle locazioni commerciali con cedolare secca. Questo è infatti un sistema che si è già dimostrato indispensabile nel comparto abitativo.
Recovery Fund e Settore Immobiliare
Sarà importante stabilizzare tutti gli incentivi fiscali in essere, dal bonus facciate al superbonus del 110%. In riferimento al Recovery Fund, Confedilizia ha affermato in audizione parlamentare che: “deve essere un’occasione, da un lato, per migliorare l’estetica, l’efficienza energetica e la sicurezza sismica del patrimonio immobiliare italiano e, dall’altro, per perseguire la rinascita dei meravigliosi (ma sempre più spopolati) borghi italiani”. Anche il turismo può quindi rappresentare uno snodo decisivo (senza dimenticare il difficile periodo dalla pandemia), e la proprietà immobiliare privata può svolgere un ruolo fondamentale in questa prospettiva.
Naturalmente l’auspicio è quello che il nuovo Governo comprenda che il Settore Immobiliare – fatto di famiglie, imprese e di un patrimonio unico al mondo – può essere un importante motore di sviluppo e di benessere.
Fonte: monitorimmobiliare.it
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